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PostHeaderIcon L’ALBA DI UNA NUOVA ERA E LE MINACCE DELL’OSSERVATORIO…

Con la nascita della “Away Card” l’Osservatorio è pronto a dar battaglia

La nascita della “Away Card” è decisamente l’inizio di una nuova era per il mondo ultras italiano, il ritorno della luce dopo una notte lunga tre anni. La nuova card, che può essere definita una tessera del tifoso meno invasiva, è stata ideata per prima dalla Roma nel corso del girone di ritorno dello scorso campionato: l’Osservatorio, inizialmente scettico sull’opportunità di adottare tale tessera, ha poi dovuto cedere di fronte alla pressione della stessa Roma e di altre società, che volevano addottare il medesimo strumento. In realtà dalla tessera del tifoso alla Away Card cambia poco: l’articolo 9 è applicato su entrambi gli strumenti, e da febbraio 2011 anche sui singoli biglietti. Se si fosse voluto combattere l’articolo 9 che è il vero “pomo della discordia” che ha portato la quasi totalità del mondo ultras a combattere la tessera del tifoso, bisognava disertare gli stadi. Ma non è stato fatto, e così molti gruppi e molte tifoserie hanno cominciato a cercare una via d’uscita ad una situazione che era diventata pesante, dal momento che mancavano proprio le trasferte, vero “leit motiv” della vita da ultras…

Ma la tessera del tifoso era diventato anche un caso “politico”: come abbiamo spiegato nel nostro articolo “Fra l’incudine ed il martello…“, c’è in atto un braccio di ferro fra società calcistiche ed Osservatorio. La tessera ha finito con lo svuotare gli stadi, è innegabile: certo, non ha aggiunto niente di più a quanto era già previsto dalle leggi precedenti (a parte che, ci permettiamo di farlo presente, un articolo che impedisce di andare allo stadio a chi ha avuto precedenti che ha già scontato non ci sembra proprio “niente” come insisteva a dire qualcuno che doveva probabilmente dare una giustificazione al fatto di aver sottoscritto la tessera del tifoso), ma tanta gente si è rotta definitivamente i coglioni e tanta altra se li è rotti nel momento in cui sugli spalti non si vedeva mai una controparte (hai voglia a sostenere la tesi assurda di Maroni che “il vero spettacolo è in campo”: quante partite di merda capita di vedere nel corso dell’anno? E quante di queste sono combinate e già decise in partenza? Per lo meno due tifoserie che si affrontano a colpi di cori e striscioni sono un vero spettacolo e non così scontato come il calcio giocato…). Le famose “famiglie” che a parole si vorrebbero riportare sugli spalti (ma quando mai ci sono state? E quando mai sono ritornate?) non solo non hanno mai risposto all’appello, ma gli stadi si sono svuotati ulteriormente. Ed il tutto ha portato le società ad appoggiare le ragioni di quei tifosi che rifiutavano la tessera, andando di fatto contro l’Osservatorio i quali, da bravi sbirri, vorrebbero poter controllare e schedare anche l’aria che si respira…

Ma l’Osservatorio non si darà per vinto: sono sbirri, non mollano, daranno battaglia. E lo fanno ben capire verso la fine della scorsa settimana diffondendo la voce che la prima trasferta dei sostenitori della Roma è “a rischio limitazione”: La causa sarebbe il comportamento di alcuni supporters romanisti nel corso delle ultime giornate del campionato scorso. Nonostante i possessori della “away card” siano ormai circa 6.500, l’Osservatorio vuole dare un segnale forte. E dal Viminale rincarano anche la dose: In caso di episodi deprecabili la tessera per le trasferte potrebbe anche essere cancellata! Tanto per cominciare, chiederanno la collaborazione dei club (i servi non fanno mai nulla senza l’approvazione dei padroni…) per ritirare la tessera agli ultras che impediranno ad altri spettatori di sedere al proprio posto o che esporranno striscioni “sgraditi”. Insomma, si cerca di creare il precedente, il fine ultimo di questa gente rimane quello di eliminare qualsiasi forma di tifo organizzato, obbligando tutti a stare seduti al proprio posto. Il famoso “modello inglese”. Di fatto il “colpo della disperazione” da parte di un organismo che sta vedendo pian piano crollare tutto l’apparato repressivo che aveva tirato in piedi…

Ovviamente i tifosi della Roma non stanno a guardare: MyROMA, l’associazione che si occupa dell’azionariato popolare del club giallorosso, ha dato mandato al proprio ufficio legale di raccogliere tutte le informazioni affinchè si possa dar vita ad una Class action per tutelare gli interessi di tutti quei supporters (oltre 16mila) che hanno acquistato la tessera. “Se la away rispetta tutti i canoni di sicurezza richiesti, perchè sospenderla?” L’interrogativo che l’associazione si è posta e che sottoporrà al giudizio del giudice qualora alle parole di sospensione seguiranno i fatti. Questo il comunicato emesso dall’Ufficio Legale di MyROMA:

“Alcuni articoli di stampa riferiscono di una imminente decisione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive in ordine alla sospensione della card “Away” varata dall’As Roma sul finire della scorsa stagione. È del tutto evidente che, poiché la stessa risponde – per i criteri di sicurezza – a quanto disposto dallo stesso Osservatorio, nell’impensabile ipotesi in cui ciò dovesse avvenire, MyROMA proporrà una class action perché vengano restituiti ai tifosi le somme versate per l’acquisto della Away e, incidentalmente, perché venga sancita l’illegittimità di qualunque decisione in tal senso che dovesse essere presa dall’Osservatorio, organismo meramente consultivo”.

Insomma, sarà una battaglia senza esclusione di colpi. Francamente sarebbe ora che gli sbirri dell’Osservatorio si occupassero di dare la caccia ai criminali veri, non di debellare il tifo organizzato. Anche perchè poi sarebbe un pò difficile “piangere” per la situazione proibitiva in cui si trovano ad operare le forze dell’ordine quando di fatto non si fa altro che stare chiusi in un ufficio con l’aria condizionata d’estate ed il riscaldamento a palla d’inverno a decidere se questo striscione può essere utilizzato o se quell’altro coro può essere considerato razzista. E sarebbe ora che francamente gli stadi fossero restituiti ai loro veri padroni, i tifosi. Spero che MyROMA vada fino in fondo.

Fonte: [www.ultrasontour.altervista.org]

Lunedi 29 Luglio 2013

Sezione: dal mondo Ultras

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