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PostHeaderIcon TRASFERTE LIBERE, IL FUTURO E’ UN IPOTESI…

E’ stato probabilmente uno degli incontri più importanti e degni di significato quello che si è svolto ieri a Firenze sull’argomento della TDT e le trasferte. Nella splendida cornice del Palagio di Parte Guelfa si confrontano oltre ai tifosi, Dario Nardella in rappresentanza del comune di Firenze, Per la Fiorentina, l’A.D. Sandro Mencucci, il vice Questore di Firenze Mauro D’Egidio e per i tifosi, l’avvocato Lorenzo Contucci.

Per Nardella, la TDT è stata una medicina amara da ingoiare in un momento di tensione nel mondo del calcio ma come ogni medicina non si può assumere per sempre, inoltre il vice sindaco di Firenze non condivide le misure che impongono ad esempio il divieto di portare tamburi negli stadi.

Mencucci inizia con un mea culpa, riteneva la TDT una buona soluzione ai tempi che fu introdotta, oggi pubblicamente ha detto che non serve a nulla. Interessante la disamina che l’ A.D. Viola fa dei due anni della tessera, in buona sostanza, per Mencucci ha solo ottenuto lo scopo di dividere i tifosi e contribuito a svuotare gli stadi. Abbastanza sconsolato è apparso sulla possibilità, venendo alle vicende viola, di tornare a riempire il Franchi anche con la squadra che viaggia nei piani alti della classifica. Mencucci chiede risposte all’Osservatorio sul perchè non possa portare tifosi in trasferta con l’autorizzazione del Club e perchè nonostante il gemellaggio la trasferta a Torino sia vietata ai non tesserati. La Fiorentina per l’A.D. Viola vuole nuove soluzioni, la TDT è superata.

Per Contucci iniziamo dalla fine, dal boato e dall’applauso lunghissimo che conclude il suo intervento. Ha appena annunciato che sta per partire la campagna “tu mi tesseri io non ti voto”, azione a livello nazionale alla quale potrebbero aderire decine di migliaia di tifosi dalla A alla lega Pro 2. Si può essere d’accordo o meno ma dietro questa mossa che può apparire populista e anche naif, ci sono dei motivi. Il Tar del Lazio che non si pronuncia sulla TDT e soprattutto il parlamento che deve aver smarrito la proposta di legge per la riforma dell’Art.9, ritenuto dai tifosi , una delle leggi peggiori, in materia di diritto, mai concepite da questo Stato. Nessun partito, tranne i Radicali, ha mai speso una parola sulla tessera.

Contucci ha smontato pezzo per pezzo i teoremi su cui si poggia la TDT, sapendo bene che l’Osservatorio mai ammetterà che la TDT è stata un fallimento, si appoggia su una battaglia, che ha iniziato con MyRoma e la società giallorossa, l’adozione del vaucher che a Roma ricordiamo vale per tutte le gare interne. Non essendoci differenze a livello di controlli tra la Tessera e il Vaucher perchè questo non può valere come titolo per andare in trasferta? Diciamo subito che questa domanda è rimasta senza risposta, anche se i tifosi hanno provato a riporla più volte al rappresentante della Questura che non avendo i mezzi e i titoli per rispondere si limita a considerazioni personali nelle quali non nega la possibilità che in un futuro prossimo il vaucher possa avere gli stessi requisiti della TDT per le trasferte. Ammette che la tessera non è uno strumento perfetto ma che si può rendere migliore. Il suo intervento è continuamente interrotto dalle domande dei tifosi e D’Egidio fatica a rispondere che già un nuovo argomento è da dibattere.

Risposte come detto ve ne sono state poche ma il confronto è stato interessante, se da una parte il vice Questore ribadisce che grazie alla tessera non ci sono incidenti a Firenze causati dalla tifoserie avversarie, grazie al fatto che la TDT ha impedito ai più facinorosi di seguire la propria squadra, i tifosi fanno notare cosa accadrebbe se davanti al permanere della tessera , tutte le tifoserie si tesserassero? Semplicemente avremmo nuovamente in trasferta, i numeri degli anni passati, compresi i tifosi “più caldi”. E in quel caso cosa potrebbe accadere? La risposta arriva da Contucci, le trasferte sarebbero nuovamente vietate. Cosa che accade solo in Italia, ricordiamo che il paese che ha vissuto la più repressione verso i tifosi, l’Inghilterra, non ha mai adottato provvedimenti di chiusura delle trasferte, nemmeno di fronte a uno dei derby più caldi del mondo, West Ham – Millwall.

Chiusura d’obbligo per Mencucci, le sue parole hanno sorpreso. Per lui la TDT va abolita. Ha creato tifosi di serie A e di serie B e non ha risolto nulla. Darà seguito alle sue parole? E soprattutto come? Se cerca alleati in Lega per abolirla ne troverà molti, Roma, Parma, Palermo, Sampdoria ed altre.

Tessera del tifoso si o no, domande senza risposte Francesco Matteini violaamoreefantasia

Domanda numero uno: cosa intende fare la Fiorentina per modificare o cancellare la tessera del tifoso? Domanda numero due: cosa intende fare ilComune di Firenze per modificare o cancellare la tessera del tifoso? Domanda numero tre: se in campagna elettorale un candidato prometterà di cancellare la tessera del tifoso, questo sarà un elemento sufficiente per votarlo? Domanda numero quattro: se si sostiene che quella contro la tessera del tifoso è una battaglia di libertà, perché si chiede che possa andare in trasferta chi ha il voucher e non qualsiasi tifoso? Domanda numero cinque: cosa centra il calcio storico con questo tema?

Sono entrato al dibattito sulla tessera del tifoso, organizzato da alcuni rappresentati del tifo in curva Fiesole al Palagio di parte Guelfa, sperando di imbattermi in qualche risposta, ne sono uscito pieno di interrogativi: alcuni un po’ polemici. Lo ammetto. Vediamo perché.

Domanda numero uno – In sala era presenta l’amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci, il quale ha affermato che, per quanto lo riguarda, la ormai triennale esperienza della tessera del tifoso va considerata un fallimento che danneggia le società calcistiche. Lui sarebbe per eliminarla. Applausi scroscianti e scontati dalla platea. La Fiorentina, però, è una delle più importanti società di calcio italiane. Cosa ha intenzione di fare per dare coerenza all’affermazione che la tessera del tifoso è un fallimento? Ha intenzione di portare il problema in Lega, sollecitando le altre società a fare pressione sul governo? Questo sarebbe un modo serio e non demagogico di affrontare il tema.

Domanda numero due – In sala era presente il vice sindaco Dario Nardella. Anche lui si è pronunciato decisamente contro la tessera del tifoso e anche lui ha incassato la sua dose di applausi a buon mercato. Firenze ha un peso in Italia e addirittura a livello internazionale. Potrebbe farsi portavoce, magari insieme ad altre città, addirittura all’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), del malumore verso questo provvedimento che restringe la libertà personale. Basterebbe anche un atto simbolico, arrivando da Firenze non sarebbe ignorato.

Domanda numero tre – L’avvocato Lorenzo Contucci, esperto in diritto da stadio (vedrete che tra un po’ andrà studiato a Giurisprudenza) ha paventato il rischio che le tifoserie, sotto elezioni, adottino lo slogan: “Mi hai tesserato, non ti voto”. Ci mancherebbe solo questa. Chissà quanti cacciatori di preferenze si lancerebbero in proclami anti tessera, indipendentemente da come la pensano, al solo scopo di raccogliere qualche voto in più. E magari chi è serio e onestamente ammette di appoggiare il provvedimento, si vedrebbe penalizzato. Io credo che la valutazione se dare o meno il voto a qualcuno che deve poi rappresentarci in Parlamento debba passare da un’analisi un pizzico più approfondita su quali sono i suoi programmi (tasse, assistenza, pensioni, rilancio dell’economia, scuola, lavoro). Limitarsi a sapere se è favorevole o contrario alla tessera sarebbe da fessi. Ecco perché non mi piacciono i proclami-ricatto.

Domanda numero quattro – La tessera del tifoso è un provvedimento di cui un paese democratico dovrebbe fare a meno. Limita la libertà individuale (trasferte vietate a chi non la possiede) e penalizza la maggioranza allo scopo di dissuadere una piccola minoranza dannosa. Ma una battaglia di principiocontro la tessera mal si concilia con la richiesta di parificare i voucher (cioè gli abbonamenti per un certo numero di partite) alla tessera stessa. Così il tifoso che volesse vedere una partita della sua squadra in trasferta dovrebbe scegliere tra fare la tessera (accettandone il principio liberticida, però gratis) o fare il voucher, cioè pagare dieci partite casalinghe per poter accedere al diritto di trasferta. Il rimedio mi sembra peggiore del male. Sempre se si parla di principi, naturalmente.

Domanda numero cinque – Michele Pierguidi, consigliere comunale del Pd,ci ha voluto propinare sul finale uno spot sul calcio storico di cui è presidente. Argomento completamente fuori tema e peraltro di scarsissimo interesse. Provate a fermare cento persone e chiedetegli chi ha vinto l’ultima edizione: è grassa se risponderanno in due o tre. Ma siccome il calcio storico ha un certo seguito nel tifo organizzato, il buon Pierguidi, non voleva privarsi della sua razione di applausi. D’altronde non se li poteva prendere affermando di essere contrario alla tessera (ma no!?) però di averla fatta “per comodità”. Alla faccia dei principi.

Notazione finale per il vice questore Mauro Degidio, responsabile della sala Gos allo stadio (il “grande fratello” che controlla tifoseria e dintorni). Da solo contro tutti, gli altri oratori e la platea, ha mostrato grande pacatezza nello spiegare, in sostanza, che la Questura si limita a far rispettare la legge, anche se per Firenze potrebbe essere superflua dato il buon comportamento dei tifosi. Magari avrebbe potuto spiegare, ma nessuno glielo ha chiesto, perché l’applicazione delle stesse leggi non è omogenea da Palermo a Bolzano. Come mai in certi stadi (come a Firenze) non entra uno spillo e in altri petardi e fumogeni sono la consuetudine. Ci sarà anche lì la sala Gos con le telecamere alle quali niente dovrebbe sfuggire? E anche quali sono i criteri con cui si danno i daspo, talvolta sparati a raffica e pubblicizzati con la grancassa, salvo poi mettere la sordina quando vengono sconfessati e revocati.

Comunque l’idea del confronto tifosi-società-istituzioni su un tema così delicato, come tutti quelli che coinvolgono le libertà personali, è più che lodevole. Se la prossima volta, ammesso che ci sia un replay, si riuscirà anche a costringere gli oratori a dare qualche risposta e non limitarsi a cercare un facile consenso, il risultato sarà anche migliore.

Domenica 18 Novembre 2012

Fonte:[Dodicesimo Uomo]

Sezione: Dal mondo Ultras

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