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PostHeaderIcon AVV. CONTUCCI: “NESSUN REATO, NESSUN ATTO DI VIOLENZA, DASPO DI S.SIRO INCOMPRENSIBILI”

L’ennesimo episodio capace di far discutere quello avvenuto l’altra sera a San Siro, in occasione di Inter-Fiorentina. Un gruppetto di circa venti tifosi viola, non tesserati ma muniti di regolare biglietto, sarebbero stati in procinto di seguire il match dal secondo anello quando espulsi dalla Polizia. Per commentare la vicenda la redazione di Fiorentina.it ha sentito in esclusiva l’Avvocato penalista Lorenzo Contucci, uno dei massimi esperti in tema di leggi anti-violenza da stadio, ma anche uno dei punti di riferimento per la difesa dei diritti dei tifosi.

Avvocato, può spiegarci di cosa possono essere accusati i venti tifosi viola espulsi dal Meazza?
Penalmente gli stessi non hanno commesso alcun reato, né alcuna violazione amministrativa. Non mi risulta che ci fosse un divieto prefettizio che vietava la vendita dei tagliandi del settore in cui si sono recati a coloro che fossero residenti in Toscana né, tanto meno, che si debba necessariamente accedere in un settore di San Siro diverso da quello ospiti solo se in possesso della tessera del tifoso. La suddetta tessera, infatti, occorre per poter acquistare un biglietto per il settore ospiti. Del resto posso essere nato a Firenze e tifare Inter, e mi sembra inverosimile sostenere che in questo caso il soggetto debba per forza andare nel settore ospiti o, più in generale, che un tifoso di calcio debba essere per forza obbligato a recarsi in un settore da cui si vede male la partita, come accade a San Siro.

Se, invece, vi era un divieto del Prefetto di vendere titoli di accesso ai residenti nella Regione Toscana, a meno che non fossero stati in possesso della tessera del tifoso, la colpa esclusiva è del rivenditore che non ha controllato, nella specie la Banca Popolare di Milano: il divieto sarebbe di vendita, non di acquisto, ed è chi vende che deve dare attuazione a ciò che dispone il Prefetto. Se non lo fa, la colpa non può ricadere sul tifoso, magari inconsapevole.

Ove, al contrario, vi fosse stato un divieto dell’Inter F.C., allora al limite si potrebbe parlare di violazione del regolamento d’uso dello stadio, se tale violazione è in esso prevista, ma questo potrebbe dar luogo alla diffida solo se la violazione avviene per due volte in occasione della stessa stagione sportiva.

Secondo quali articoli potrebbero essere giudicati responsabili?
Sono curioso di saperlo. Sono entrati con regolare biglietto in un settore dello stadio diverso da quello ospiti e non si è creato alcun pericolo di ordine pubblico. In ogni caso, visto che non hanno commesso atti di violenza, qualora i tifosi interisti si fossero adirati della loro presenza – e ciò non è avvenuto – la colpa sarebbe stata dei tifosi interisti, evidentemente incapaci di godere in modo civile della partita, anche con un tifoso ospite al fianco. Non è questo quello che desiderano tutti?

Cosa rischiano adesso questi tifosi viola?
Attualmente hanno ricevuto un avviso di avvio del procedimento amministrativo finalizzato all’emissione del d.a.spo. Il d.a.spo. deve essere emesso quando una persona è pericolosa per l’ordine pubblico, non per altre ragioni, visto che è una misura di prevenzione. Francamente non riesco a capire come possa definirsi pericolosa – ma questo lo spiegherà la Questura di Milano – un soggetto che acquista un biglietto, entra regolarmente allo stadio senza che nessuno gli dica nulla e, anzi, viene costretto ad abbandonare gli spalti anzitempo vanificando il costo pagato per il biglietto. Mi sorprendo sempre più della democraticità del nostro Stato.

A che punto siamo per quanto riguarda l’articolo 9?
Il governo sembra non ne voglia sapere di modificarlo. Non resterà che farlo cadere nelle aule giudiziarie, perché una cosa è indubbia: è illegittimo costituzionalmente. Da avvocato, sto aspettando il caso ideale per agire.

Lei ha combattuto tanto contro la Tessera del Tifoso. Quali le differenze rispetto a Voucher e Fidelity Card?
L’unica differenza, attualmente, è che la tessera del tifoso è stata imposta, il Voucher è frutto di una battaglia ed è stato guadagnato dai tifosi, nonostante l’ostracismo iniziale dell’Osservatorio. I requisiti di sicurezza sono identici sia per la tessera del tifoso o Fidelity card che per il Voucher. Se così è, è incomprensibile per quale ragione il Voucher non possa costituire un titolo valido per acquistare i biglietti per le trasferte.

Cosa ne pensa, invece, dell’Albo degli Striscioni?
L’albo degli striscioni è solo la conseguenza di una disposizione dell’Osservatorio del 2007 che introduceva la burocratizzazione del tifo, rendendo necessarie autorizzazioni preventive, fax e controfax, per potere introdurre qualsiasi tipo di materiale in uno stadio. Paradossalmente l’Albo semplifica le cose perché il gruppo che voleva portare in uno stadio lo striscione doveva volta per volta chiedere l’autorizzazione via fax. Ora lo fa una volta sola ed il suo striscione viene ben evidenziato sul sito dell’Osservatorio, dal quale sono stati anche autorizzati – e pubblicati on line – striscioni che inneggiano al consumo di marijuana ed altri con individui dotati di mazze da baseball, e non erano certo giocatori del popolare sport americano.

Per il sottoscritto è una cosa ridicola, e qualora fossi ancora in curva, preferirei non esibire il mio striscione piuttosto che comparire sul sito del Ministero degli Interni. Del resto sono ridicole tante altre misure che penalizzano il tifo. Non riescono proprio a capire che se il tifo viene incentivato, la violenza diminuisce, mentre al momento la violenza è diminuita solo per via dei divieti e per l’assenza volontaria della maggior parte delle tifoserie dalle trasferte. Assenza voluta, perché il 95% degli ultras avrebbero tranquillamente la possibilità di fare la tessera del tifoso ed andare in trasferta ma per il momento non lo fanno.

Del resto quando si creano degli organismi quali l’Osservatorio, è poi necessario che facciano qualcosa. Se questo sia utile o meno lo valutano i tifosi con le loro presenze allo stadio. E credo il dato sia sconfortante rispetto alle altre realtà europee, dove tessere del genere, articoli 9 e albi degli striscioni non esistono.

Martedi 2 Ottobre 2012

Sezione: Dal mondo Ultras

Fonte [www.fiorentina.it]

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